NOTTE HORROR ON THE BLOG 2015 - Cujo (1983)

Ci siamo! Dopo che i blog Montecristo e Director's Cult hanno aperto le danze lo scorso Martedì, ecco che arriva finalmente il mio turno per la rassegna "Notte Horror on the Blog", che vedrà impegnato un gruppetto di blogger tutti i martedì con doppio appuntamento alle 21 e alle 23 fino alla prima settimana di Settembre. Come avete visto, infatti, in pieno spirito con la rassegna, oggi pubblico ad un orario per me inconsueto! Nella stessa rassegna, organizzata lo scorso anno, avevo parlato di "Mimic" di Guillermo del Toro, stavolta invece è il turno di "Cujo", film tratto da un omonimo romanzo di Stephen King.



USA 1983
Titolo Originale: Cujo
Regia: Lewis Teague
Sceneggiatura: Don Carlos Dunaway, Laurier Currier

Cast: Dee Wallace, Danny Pintauro, Daniel Hugh Kelly, Christopher Stone, Ed Lauter, Kaiulani Lee, Billy Jayne, Mills Watson, Merritt Olsen, Arthur Rosenberg, Breakstone
Terry Donovan-Smith, Robert Elross, Daniel H. Blatt, Robert Craighead

Durata: 90 minuti
Genere: Horror

La trama in breve: Cujo è un San Bernardo di proprietà di Brett Camber, figlio del meccanico Joe Camber, che, dopo aver contratto la rabbia a causa del morso di un pipistrello, si trasforma da giocoso e docilissimo ad un mostro aggressivo, che non si farà problemi ad attaccare i suoi padroni e chiunque si avvicini alla sua abitazione.

Negli anni ho provato più e più volte a leggere qualche romanzo di Stephen King, ma, salvo l'eccezione "Shining", non sono mai riuscito a finirne uno. Non amo il suo modo di scrivere, non amo il suo essere prolisso e il suo addentrarsi troppo nei dettagli delle descrizioni, nonostante per tutti i suoi fan sia un po' il suo punto di forza. Non nego però che le sue storie, la maggior parte delle volte, siano originali e perfette per essere trasposte su pellicola, motivo per cui buona parte dei film tratti da romanzi di Stephen King mi piacciono e mi coinvolgono. "Cujo" è un film horror che ci mette davanti ad un cane che in qualche modo si ribella e, andando contro la sua indole, pacifica, comincia, a causa di una malattia, ad attaccare l'uomo.

Il film, lo si può tranquillamente dire, ha una marea di problemi: ora io non so come il romanzo da cui è tratto sia visto dai fan di Stephen King, ma se devo dirla tutta, il San Bernardo non è certo un tipo di cane che incute timore. Certo, è enorme e tutto il resto, ma per indole è un cane bonaccione, che passa la sua vita dormendo, o forse sono proprio io che me ne sono fatto un'immagine sbagliata guardando il cane Nebbia di Heidi. O forse ancora sarà il fatto che ho in casa due pitbull e il San Bernardo è una razza praticamente agli antipodi. C'è da dire però che molto spesso il genere horror propone dei ribaltamenti rispetto al luogo comune che spesso e volentieri sono poi il fulcro della pellicola stessa.

Per tutta una serie di motivi, purtroppo, non sono riuscito ad apprezzare appieno "Cujo", che si basa su una prima parte che, dopo averci introdotto brevissimamente la causa della malattia del cane, diventa subito noiosa e poco interessante, perchè poco interessanti si rivelano essere i protagonisti della vicenda. I tre personaggi principali sono i componenti della famiglia Trenton: Donna, Vic e il figlioletto Tad, spaventato da una presunta presenza nel suo armadio, questione che poi per tutto il film avrà un'importanza praticamente nulla. Donna è una moglie fedifraga, mentre Vic sembra farsi scivolare addosso la gran parte dei problemi che ha con sua moglie, ma sembra amare profondamente suo figlio. Con il marito lontano da casa, dopo una lunghissima parte introduttiva che ripeto, ho trovato poco utile, si consuma in pratica l'intera vicenda.

Nel momento in cui Donna e Tad si recano dal meccanico Joe Camber per problemi all'auto inizia l'incubo. Verranno attaccati dal non più tanto bonaccione e dormiglione San Bernardo e rimarranno intrappolati in quell'auto, per paura di venire sbranati. "Cujo" è dunque un horror che più che far paura, ci mette davanti ad una sensazione di claustrofobia crescente, dovuta ad una seconda parte ambientata quasi interamente in un auto in cui si sta, pian piano, consumando una tragedia. Più del cane, che dovrebbe essere il cattivo del film, a fare "paura" è la condizione di Tad, costretto per giorni senza acqua e cibo e in preda a continue crisi respiratorie dovute alla disidratazione. Ed è solo in questi pochi frangenti che il film sembra funzionare per davvero, lasciando un po' con l'amaro in bocca per una vicenda che sembra essere, questa volta, un po' sprecata per il grande schermo e forse un po' più adatta alla versione letteraria. Che comunque non penso recupererò perchè ormai ho capito che non mi piace Stephen King e non è forse il caso di insistere troppo.

Voto: 5

Ricordo alle 23 l'appuntamento con il blog Solaris che ci parlerà de "La mosca" di David Cronenberg

Mentre, se voleste recuperare gli appuntamenti della scorsa settimana, dovrete cliccare sui link qui sotto! Man mano i link verranno aggiornati anche con i prossimi partecipanti.

Martedì 14 Luglio

Qui sotto, poi, trovate anche l'intero programma della rassegna!


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