Dark - Stagione 1

Dark
(serie TV, stagione 1)
Episodi: 10
Creatore: Baran bo Odar, Jantje Friese
Rete Tedesca Netflix
Rete Italiana: Netflix
Cast: Louis Hofmann, Oliver Masucci, Jördis Triebel, Maja Schöne, Sebastian Rudolph, Anatole Taubman, Mark Waschke, Karoline Eichhorn, Stephan Kampwirth, Anne Ratte-Polle, Andreas Pietschmann, Lisa Vicari, Angela Winkler, Michael Mendl, Antje Traue
Genere: Fantascienza, Thriller


Da quando ho iniziato a guardare con una certa assiduità e serie TV è iniziato uno strano fenomeno che io chiamo "la ricerca del nuovo qualcosa". Questo fenomeno, fondamentalmente, consiste nel fatto che qualsiasi nuova serie TV che comincia non abbia un'identità propria secondo il pubblico e secondo chi ne fa la pubblicità, ma debba per forza essere "il nuovo [altro nome di serie a caso]". È successo poco dopo la fine di "Lost", è successo pure dopo la fine di "Breaking Bad" e sicuramente tra un paio di anni succederà di nuovo anche con "Game o Thrones". Non ricordo però a memoria d'uomo che la pubblicità puntasse così tanto su serie ancora in corso e questa volta il bersaglio della pubblicità ingannevole è stato "Stranger Things", serie arrivata alla seconda stagione e diventata, a ragione, un fenomeno di portata mondiale cui "Dark", serie tedesca prodotta da Netflix, è stata subito accostata come, appunto, "la nuova Stranger Things" o "la Stranger Things tedesca". I più acculturati si sono spinti anche su paroloni come "la Stranger Things germanica" o "la Stranger Things teutonica", ma alla fine, cultura di queste persone a parte, il concetto è rimasto sempre quello.
Ora io ho solamente ventisette anni, qualcuno con più anni di me potrà dirmi che questa è una cosa che è stata sempre fatta, ma io dopo tutte le fregature che mi sono preso nel dopo "Lost", quando una serie viene annunciata in questo modo, in poche parole, non ci credo. Il problema vero e proprio è che appena lo spettatore minimamente intelligente guarda il primo episodio - e evidentemente nel gruppo Facebook "Punto Netflix Italia" ne vivono proprio pochi pochi, perchè è proprio da lì che nasce la mia invettiva - capisce che "Dark", a parte l'essere una serie di fantascienza con una buona dose di misteri e con dei viaggi nel tempo ambientati anche negli anni '80, con "Stranger Things" non c'entra assolutamente un cazzo. E oserei anche dire per fortuna: perchè volere a tutti i costi una "nuova Stranger Things" o una "Stranger Things teutonica" quando c'è già quella americana e soprattutto quando "Stranger Things" sta praticamente andando ancora in onda?
"Dark" è ambientata nel 2019, ma anche nel 1986 e nel 1953, e narra le vicende degli abitanti della cittadina di Winden, le cui improvvise sparizioni di bambini e adolescenti hanno falcidiato la città, con avvenimenti che sembrano ripetersi ciclicamente ogni trentatre anni. Quando a scomparire è Mikkel Nielsen, figlio di uno dei poliziotti più importanti di Winden, le ricerche iniziano a concentrarsi su di lui, indagando prima su un presunto rapitore, per poi invece concentrarsi sull'ipotesi che, proprio a Winden, vi sia un varco temporale e che qualcuno abbia preso il ragazzino per portarlo con sè in un'altra epoca. Ciò appare normale sia allo spettatore - che subito capisce che si tratta di viaggi nel tempo - sia ai personaggi, che sembrano chiedersi senza troppi problemi quando sia finito Mikkel, piuttosto che dove. Molti sono i misteri che vengono introdotti in questa serie così come sono altrettanti i personaggi, con la prima stagione che, principalmente, si occupa di far porre allo spettatore tante domande, senza preoccuparsi però di dargli delle risposte sempre soddisfacenti. Un problema che si potrebbe presentare nelle prossime stagioni sarà appunto i fatto di aver introdotto troppe domande a cui non sono state date delle risposte e una di queste domande è: ma questi, che vanno in giro con macchine costosissime, i soldi per un ombrello quando piove non ce li hanno? E sono tutti inspiegabilmente immuni alle bronchiti e alle polmoniti?
Nonostante la mole di misteri irrisolti, la prima stagione di "Dark", giocando con i viaggi nel tempo in maniera abbastanza interessante e creando tutti i paradossi tipici di questo sottogenere di fantascienza, riesce a creare una certa dipendenza nello spettatore, con ogni singolo episodio che, pur sviluppandosi con un ritmo particolarmente lento, scorre via che è un piacere. D'altro canto c'è da dire che non sono ancora riuscito a empatizzare in maniera seria con nessun personaggio, complici da una parte le interpretazioni degli attori che mi sono sembrate quasi sempre un po' freddine, dall'altra proprio il modo in cui questi personaggi sono stati scritti, dato che difficilmente lasciano trasparire qualche emozione. Tagliando la testa al toro "Dark" non è manco lontanamente lo "Stranger Things" tedesco, ma una serie con una propria identità ben definita che riesce nel bene e nel male a farsi voler bene. Se proprio vogliamo trovargli una somiglianza, soprattutto a livello di sviluppo della trama, di livello di tensione, di modalità di inserire sempre qualche nuovo mistero, di ritmo e di caratterizzazione dei personaggi, "Dark" potrebbe essere tranquillamente la nuova "Les Revenants"... sperando che con la seconda stagione vengano date delle risposte a qualche domanda, al contrario di quanto fece la serie francese.

Voto: 7+

Commenti

  1. Non sei il primo che me ne parla bene, proverò a dargli un’occhiata, certo che Netlifx riesce a dare visibilità a prodotti che davvero nessuno andrebbe a pensare di cercare in giro per il mondo ;-) Cheers

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  2. È da quando esiste Twin Peaks (1990) che tutti dicono "è la nuova Twin Peaks", e paradossalmente l'ho sentito anche per questa serie, Dark. Che ancora non vedo ma sto per farlo.
    Mi intrigò molto sin dal trailer. Ah, era in lavorazione, quando uscì Stranger Things. Però sarà bello vedere se gli anni '80 teutonici sono come quelli americani^^

    Moz-

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  3. Me l'ero segnata per i tanti paragoni (ahah) letti qua e là, e mi confermi che la visione merita, e per fortuna una sua identità ce l'ha. Durante le vacanze, finalmente, potrò dedicarmici.

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