The Ring 2 di Hideo Nakata (2004)


USA 2004
Titolo Originale: The Ring Two
Regia: Hideo Nakata
Sceneggiatura: Ehren Kruger
Cast: Naomi Watts, David Dorfman, Simon Baker, Sissy Spacek, Elizabeth Perkins, Ryan Merriman, Emily VanCamp, Gary Cole, Kelly Overton, James Lesure, Daveigh Chase, Kelly Stables, Mary Elizabeth Winstead, Cooper Thornton, Marilyn Mclntyre, Mary Joy, Aleksa Palladino
Durata: 110 minuti
Genere: Horror


Giungiamo oggi al giro di boa della rassegna dedicata alla saga di "The Ring", che su questo blog è partita esplorando la trilogia originale giapponese composta da "Ring", "Ring 2" e "Ring 0: The Birthday" che ho apprezzato a tratti, soprattutto per quel che riguarda i primi due capitoli, mentre il terzo mi ha decisamente coinvolto di meno. Venerdì poi si è parlato di "The Ring" di Gore Verbinski, il primo film di quella che poche settimane fa è diventata una trilogia, che costituisce il remake americano della saga, in grado di sdoganare all'Occidente il personaggio di Samara che ha contribuito in maniera decisiva alla conoscenza, anche dalle nostre parti, del suo corrispettivo giapponese Sadako. Con oggi si parla invece di "The Ring 2", seguito di quell'importantissimo "The Ring", ma sicuramente dall'influenza molto meno marcata sul pubblico occidentale che ne ha decretato il successo al botteghino sull'onda del suo predecessore, successo che però non è mai arrivato per quel che riguarda l'opinione della critica.
A dirigere il film troviamo, in maniera forse clamorosa - anche se pratica già utilizzata anche per la saga di "The Grudge" sul quale ora che mi viene in mente potrei prima o poi fare uno speciale... occhiolino ammiccante - lo stesso Hideo Nakata che si era occupato dei primi due film della trilogia giapponese e una delle cose buone del film, anche se decisamente tra le poche cose buone di un secondo capitolo del tutto insipido e nel quale solo una abbastanza convincente Naomi Watts sembra trovarsi a suo agio, è il lavoro fatto sull'atmosfera che, anche se vagamente, ricalca quelle inquietanti e angoscianti di "Ring". La scelta narrativa è stata quella di non fare con questo "The Ring 2" un ulteriore remake della saga giapponese, che sarebbe stato decisamente fuori luogo, quanto più che altro quella di sviluppare un seguito per le vicende di Samara che seguisse altri orizzonti rispetto a quelli utilizzati nella versione del paese del Sol Levante.
Bene la scelta, non benissimo la realizzazione, dato che, in qualche modo, ci troviamo davanti ad un film in cui da una parte viene cambiata completamente la natura della maledizione della videocassetta che uccide - ora chi vede la cassetta ha la possibilità di salvarsi facendola vedere a qualcun altro entro sette giorni e immagino che il finale di "The Ring" preludesse comunque ad una scelta del genere -, ma soprattutto rendendo il tutto piuttosto banale e con quel sapore di già visto che spesso e volentieri mi dà un po' di fastidio. Lo sviluppo poi del personaggio di Aidan utilizzato come tramite per la maledizione di Samara - dato che viene praticamente posseduto come se si trattasse di uno di quei soliti film sulle possessioni demoniache - non appare per nulla soddisfacente e il suo potere e rapporto particolare con lo spirito di Samara si sarebbe potuto certamente sfruttare in maniera migliore.
Dai ricordi che conservo della prima visione del film posso dire che in quegli anni lo avevo accolto in maniera abbastanza soddisfacente, purtroppo però con solo tredici anni di vita, questo secondo capitolo della saga americana di "The Ring" risulta invecchiato davvero male e ne vengono a galla tutti quegli sviluppi mal sfruttati che fanno sì che la saga sia rimasta in standby per così tanto tempo. Nei prossimi giorni ci dedicheremo, su questo blog, anche ai due spin-off giapponesi "Sadako 3D" e "Sadako 3D 2" - anche se Dio solo sa cosa potrei dire su dei film così tanto deludenti e confusionari, fatti probabilmente solo per tentare di riportare in auge una saga chiusa da tempo e che probabilmente così sarebbe dovuta rimanere -, ma non stupisce affatto che il seguito della saga americana, "The Ring 3", sia arrivato con così tanto ritardo rispetto ai primi due capitoli: in un periodo in cui il cinema americano vive una crisi di idee forse senza precedenti, appare del tutto contestuale a questo periodo - in cui usciranno seguiti o reboot di saghe chiuse da tempo - la ripresa di un seguito accantonato da tempo e che, forse, non s'aveva proprio da fare. Mentre scrivo questo articolo non ho ancora visionato "The Ring 3", ma le premesse, come ho detto anche nel post dedicato alle uscite della settimana in cui arrivò nei nostri cinema, non sono per nulla confortanti.

Voto: 5

Commenti

  1. Sono certo di averlo visto al cinema, ma fatico proprio a ricordarlo, penso che sia il commento più diretto che potrò mai scrivere su questo film. Ti ringrazio per avermi ricordato qualcosa della trama, temevo accenni di rincoglionimento precoce ;-) Cheers

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  2. Va bene il finale, ma non l'ho gradito molto...

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