LIBRI METROPOLITANI #7 - Il libro dei sogni di Mikkel Birkegaard

Torna la rubrica sui libri metropolitani, che, ormai mi sono stufato di spiegare, è quella rubrica in cui parlo dei libri che leggo in metropolitana durante il viaggio - lungo - che mi porta verso la sede della Banca Popolare di Milano,  dove lavoro come sviluppatore. Il viaggio, essendo lungo, ti mette davanti ad una serie di casi umani che tu non puoi fare altro che odiare o insultare, motivo per cui la lettura mi frena dal fare tutto ciò. Il libro di cui parlo oggi è un romanzo che ho trovato in biblioteca per puro caso, senza fare particolari ricerche e senza informarmi più di tanto, semplicemente mi hanno ispirato il titolo e la copertina: "Il libro dei sogni" di Mikkel Birkegaard.


Recensione
"Il libro dei sogni" di Mikkel Birkegaard è ambientato nella Copenhagen del 1846 e ci parla di Arthur, diciassettenne che dopo la morte del padre ha intrapreso la strada della criminalità. Salvato da Mortimer, egli verrà accolto nella sua bottega che si occupa di restaurare libri. In un periodo in cui le autorità vietano la pubblicazione e la lettura di libri dei più svariati argomenti, girano però voci riguardanti l'esistenza di una biblioteca, mai trovata, che si scoprirà presto appartenere al mondo dei sogni e alla quale è possibile accedere grazie ad uno speciale invito. In un luogo in cui il tempo procede molto più lentamente rispetto a quello nel mondo reale, esistono persone che, grazie ad una specie di sonno eterno, si occupano di mantenere in vita la biblioteca, continuando a vivere nel sogno che le permette di continuare ad esistere.
Ispirato dalla copertina e dal titolo, il romanzo in fin dei conti non soddisfa le aspettative che mi ero posto: tra enigmi che ricordano molto quelli de "Il codice Da Vinci" di Dan Brown - perdendo però tutta la componente storica e religiosa, ovviamente - "Il libro dei sogni" si configura come una specie di thrillerino senza particolari pretese, che vive sì su buoni momenti per quel che riguarda la tensione, ma che, in fin dei conti, viene risolto in maniera piuttosto banale e sbrigativa.

Voto: 5+

Commenti

  1. Peccato per la risoluzione prevedibile e inconcludente... a livello di trama e ambientazione, mi stava quasi ispirando! XD

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