Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte II (2015)


USA 2015
Titolo Originale: The Hunger Games: Mockingjay - Part II
Regia: Francis Lawrence
Sceneggiatura: Danny Strong, Peter Craig, Suzanne Collins
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Jena Malone, Sam Claflin, Willow Shields, Mahershala Ali, Elden Henson, Patina Miller, Natalie Dormer, Robert Knepper, Michelle Forbes, Evan Ross, Wes Chatham, Misty Ormiston, Kim Ormiston, Gwendoline Christie, Stef Dawson, Meta Golding, Paula Malcomson
Durata: 136 minuti
Genere: Fantasy

Dopo un avvio di saga per me abbastanza disastroso, dovuto prevalentemente al pregiudizio del plagio di "Battle Royale", "Hunger Games" è andata via via migliorando, ritagliandosi il giusto spazietto all'interno del mio mondo cinematografico. Il primo episodio della saga, "Hunger Games", pur con tutti i suoi difetti, sono riuscito ad apprezzarlo dopo una seconda visione, ma il vero e proprio salto di qualità è stato fatto con "Hunger Games: La ragazza di fuoco" che, complice anche il passaggio della regia a Francis Lawrence, era riuscito a dare alla saga la sua vera e propria dimensione, con il regista che ogni tanto è riuscito anche a sorprendermi per il modo di mettere in scena le immagini. Con "Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I" le critiche sono piovute, più che altro per il fatto che la divisione in due parti non è che fosse proprio necessaria e soprattutto si aveva pochissima azione rispetto agli episodi precedenti. In realtà la prima parte del capitolo finale è stata quella da me più apprezzata, per il lavoro fatto dal regista per quanto riguarda la psicologia dei personaggi e soprattutto per un paio di scene - come ad esempio quella in cui Katniss canta "The Hanging Tree" - che sono state veramente da brividi. Sapevo ovviamente che in qualche modo, la conclusione della saga con la seconda parte dell'ultimo capitolo, sarebbe stata rivolta principalmente all'azione e la cosa mi stava anche bene, a patto che comunque ai personaggi venisse dato lo spazio che meritavano.

"Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte II" comincia proprio dove ci eravamo lasciati con la prima parte - tanto che forse sarebbe stato meglio riguardarsela per approcciare meglio alla visione - e dopo una prima mezz'ora in cui continua la partita a scacchi tra i due capi delle opposte fazioni, Snow - interpretato da uno splendido Donald Sutherland - dalla parte di Capitol City e la Coin - interpretata da una altrettanto splendida Julianne Moore -, ecco che si passa all'azione vera e propria, che occuperà gran parte della pellicola. Ancora una volta, proprio come in tutti i film della saga, ho apprezzato maggiormente la parte più dialogata e riflessiva rispetto a quella rivolta principalmente all'azione, ma probabilmente la cosa è dovuta al mio rifiuto verso il cinema d'azione. Nonostante ciò sia la prima parte sia la seconda scorrono sullo schermo in maniera piuttosto piacevole, anche se leggermente sotto tono rispetto a quelli che erano stati i capitoli precedenti. A dirla tutta il ritmo della narrazione è piuttosto spezzettato e discontinuo e la cosa a lungo andare ha appesantito leggermente la visione, però in fin dei conti tutto sommato si è rivelata piacevole per quasi tutta la sua durata.

D'altronde è un po' il rischio che si corre quando si fanno questo tipo di scelte prevalentemente commerciali che, in questo caso, non avevano moltissimo senso: se in "Harry Potter e i doni della morte" il romanzo era piuttosto voluminoso, quindi dividerlo in due parti per non saltare dei pezzi ci poteva stare, con "Hunger Games: Il canto della rivolta" siamo davanti ad un romanzo non particolarmente lungo, che si sarebbe potuto tranquillamente trasporre in un solo film, magari di due ore e mezza, piuttosto che in due film della durata totale di quattro ore e un quarto. La sensazione che il brodo sia stato un po' allungato non riesce però ad inficiarne la visione, che, soprattutto per quel che riguarda il finale, riesce a cogliere quello che dovrebbe essere il significato di tutta la storia.

ATTENZIONE SPOILER

Nel finale, a guerra ormai finita, è interessante vedere come in realtà i due personaggi del presidente Snow e di Alma Coin, visti in base ad un dualismo e opposizione di intenti, siano, in tutto e per tutto uguali. Ciò che ha perpetrato Snow negli anni precedenti, con gli Hunger Games e con le uccisioni deliberate, rischia di essere ripetuto proprio da Alma Coin, che alla fine si rivelerà come assolutamente identica a quello che noi tutti pensavamo fosse il suo esatto opposto.

FINE SPOILER

Inutile alla fine parlare dell'interpretazione di Jennifer Lawrence, che è come al solito grandiosa e sa fare ben vedere quelle che sono le emozioni e i turbamenti del suo personaggio. Piaciuto anche, in tutta la saga, Josh Hutcherson nei panni di Peeta, ma in questo finale è riuscito a dare ancora più spessore ad un personaggio che vive una sorta di doppia personalità tra la decisione di fidarsi di Katniss e quella dovuta al lavaggio del cervello subito a Capitol City. Da questo punto di vista, seppure non sia presente in maniera particolarmente pesante, non ho gradito la formazione del triangolo tra Katniss, Peeta e Gale, ma questo perchè sono un insensibile cinico bastardo ed eliminerei qualsiasi storia d'amore dalla faccia del cinema - anche se in realtà, se leggeste qualche recensione addietro, sapreste che ciò non è proprio vero -. Ultimo, ma assolutamente non meno importante, il personaggio di Plutarch interpretato - e penso sarà l'ultima volta che lo vedremo sullo schermo a questo punto - dal compianto Philip Seymour Hoffman che fonda sulla sua ambiguità tutta la buona riuscita del suo personaggio.

"Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte II" risulta dunque essere un film leggermente sotto tono rispetto ai capitoli precedenti, nonostante abbia sicuramente degli spunti interessanti e dei buoni momenti sia dal punto di vista della regia sia da quello della colonna sonora. E il fatto che dopo un primo capitolo che mi aveva particolarmente deluso, la serie sia andata migliorando, salvo poi calare nell'ultimo episodio, ma più che altro per calo fisiologico.

Voto: 7-
Voto all'intera saga: 7+

Commenti

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)