Southpaw - L'ultima sfida (2015)

USA, Cina 2015
Titolo Originale: Southpaw
Regia: Antoine Fuqua
Sceneggiatura: Kurt Sutter
Cast: Jake Gyllenhaall Forest Whitaker, Rachel McAdams, Oona Laurence, Naomie Harris, Victor Ortiz, 50 Cent, Rita Ora, Miguel Gomez, Beau Knapp
Durata: 123 minuti
Genere: Drammatico, Sportivo

Non ho mai negato quanto Jake Gyllenhaal sia, attualmente, nella top five dei miei attori preferiti, escludendo i vari mostri sacri come Al Pacino e Jack Nicholson ovviamente. Tra gli attori in voga attualmente, il buon Jake è sicuramente nella top five, forse anche nella top three, motivo per cui raramente mi perdo un suo film - "Appuntamento con l'amore" a parte, che ho troppa paura di vedere -, soprattutto dopo la sua performance da Oscar in "Nightcrawler - Lo sciacallo" che, se fosse stato candidato - mannaggia a voi giurati dell'Academy - avrebbe tranquillamente dato la merda a tutti gli altri, Eddie Redmayne compreso - secondo la mia modesta opinione ovviamente -. Secondo la stessa logica, "Southpaw - L'ultima sfida" era certamente un film da non perdere, visto che prometteva di essere un film retto totalmente sulla performance del protagonista.

Nonostante la boxe non sia uno sport che amo particolarmente, quando è filtrata dal mezzo cinematografico sa esaltarmi quasi sempre. D'altronde la prima volta che vidi un incontro di pugilato vero rimasi deluso dal fatto che fosse uno sport piuttosto lento, in cui le mazzate non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle che si danno nei film, mazzate che se trasportate nella realtà farebbero finire qualsiasi incontro in tragedia. Essendo uno sport piuttosto inflazionato nel mondo del cinema - abbiamo sei film sulla saga di "Rocky" e tra le altre cose uno spin-off sul figlio di Apollo Creed in arrivo, tanto per dire - questo ha sempre avuto una schiera di suoi fan che sicuramente apprezzeranno la pellicola, magari chiudendo gli occhi anche su un paio di suoi difetti piuttosto evidenti.

La pellicola d'altronde parte abbastanza bene, in maniera molto molto intrigante, mostrandoci sin dall'inizio la carriera del protagonista, tale Bobby Hope, che ha un record di 43 vittorie e nessuna sconfitta nella categoria dei medio-massimi. Ha una famiglia felice, una moglie magnifica - cara Rachel McAdams, più "invecchi" più diventi pheega!!! -, e una bambina che lo aspetta sveglia, contro il volere dei genitori, dopo ogni incontro. La presentazione dell'intera vicenda, che occupa in quanto a durata un quarto della pellicola culmina con la morte, a causa di una pallottola vagante durante un a rissa, di Maureen. La sua morte colpisce al cuore, sia lo spettatore sia il protagonista che da lì comincerà un suo percorso di autodistruzione che poi però porterà all'ovvia redenzione e al match di vendetta contro il pugile che aveva in qualche modo provocato la sua morte.

Il film funziona molto bene, soprattutto a livello puramente emotivo, proprio nella parte iniziale e nella parte finale, quella in cui il percorso di Bobby Hope arriva a compimento. A lasciarmi un po' interdetto è stata invece la parte centrale, che ci mostra le conseguenze risentite da Bobby riguardo alla morte di Maureen. Il film puntando molto sull'emozione del pubblico, funziona dunque molto bene nell'introduzione e nella chiusura, ma manca di solidità nella sua parte centrale, che è un po' troppo infarcita di situazioni che non sempre sono giustificate o approfondite a dovere.

Il cast, ovviamente si comporta molto bene: Jake Gyllenhaal, che è da tempo una certezza a livello recitativo, regge praticamente da solo l'intera pellicola. Inizialmente coadiuvato da una sempre bravissima Rachel McAdams, questa a un certo punto lascia il suo posto vuoto dopo la morte del suo personaggio, lasciando praticamente l'intero film sulle spalle di Gyllenhaal. Forest Whitaker, che entrerà in gioco soltanto nella seconda parte, offre una performance solida senza infamia e senza lode, mentre sono rimasto piuttosto stupito da 50 Cent, che sinceramente non credevo sapesse stare così bene sullo schermo, nulla di eccezionale sia chiaro, ma ha la sua bella presenza sulla scena.

Voto: 6,5

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