Unfriended (2015)

USA 2015
Titolo Originale: Unfriended
Regia: Levan Gabriadze
Sceneggiatura: Nelson Greaves
Cast: Shelley Hennig, Moses Jacob Storm, Renee Olstead, Will Peltz, Jacob Wysocki, Courtney Halverson, Heather Sossaman
Durata: 76 minuti
Genere: Horror

La trama in breve: Un gruppo di amici decide di fare una chat di gruppo su Skype, un anno dopo il suicidio della loro coetanea Laura, suicidatasi a causa degli insulti ricevuti dopo la pubblicazione di alcuni video che la ritraevano dopo essersi ubriacata. Improvvisamente nella chat appare un account misterioso, appartenente a Laura, che inizia a minacciare i partecipanti alla chat per fare ammettere a uno di loro chi sia stato a pubblicare il video.

L'idea di un film horror che avesse nella trama l'uccisione dei protagonisti tramite i social network è una cosa a cui prima o poi sicuramente avremmo dovuto assistere. Già con "Smiley" si era fatto un tentativo, nemmeno troppo riuscito a dir la verità, di dare ai social network un potere quasi predominante, mischiando però la cosa con il classico genere slasher in cui un assassino uccide tutti. Con "Unfriended" si fa però un passo in avanti, che in realtà in termini cinematografici sono due o tre passi indietro: innanzitutto l'idea è quella di vedere l'intero film tramite lo schermo di un solo computer, quello della protagonista Blaire, in collegamento Skype con quello di tutti gli altri protagonisti. Una tecnica che sicuramente a livello economico ha avuto costi irrisori, con un budget che si aggirava intorno al milione di dollari, e che attualmente ne ha fruttati quasi 45.

Alla fin fine però l'unica cosa buona del film, o forse sarebbe meglio dire l'unica idea intelligente, è stata questa. D'altronde i produttori con l'utilizzo di questa particolare tecnica, che mi è sembrata un po' la morte della cinematografia, hanno trovato una gallina dalle uova d'oro che di certo non ha avuto incassi esaltantissimi degni di "Paranormal Activity", ma un guadagno 45 volte superiore alla spesa è comunque un risultato della Madonna. La speranza, che sicuramente verrà disattesa perchè quando Hollywood scopre una gallinella dalle uova d'oro continua a spremerla all'infinito, un po' come ha fatto con i mockumentary, è che questa tecnica particolare venga presa, buttata in un cassetto, chiusa a chiave e mai più nella mia vita ripresa in mano.

Il motivo è molto semplice: sfido chiunque a dire che "Unfriended" sia un bell'horror o un horror decente o addirittura un horror brutto. "Unfriended" è uno dei peggiori film horror, o anche soltanto uno dei peggiori film in generale, che abbia mai visto: è una pellicola che vive sulla prima mezz'ora introduttiva che è pura noia, in cui la protagonista vivacchia tra Skype e Facebook scrivendo cose in chat e per lunghi tratti non sentiamo nemmeno le voci di tutti gli altri personaggi con cui sta condividendo la video conferenza. Quando però il film inizia ad ingranare ed iniziano ad accadere le cose, un po' come in estate, che è dove accadono le cose, queste sono buttate lì con un filo logico tirato per i capelli e soprattutto senza creare la minima tensione nello spettatore.

Il problema sta dunque qui. Innanzitutto, dove si è mai visto un horror che non ha tensione? Cioè, sì, se ne sono visti moltissimi, ma questo è un qualcosa di ancora peggio forse. In secondo luogo la noia. Con "Unfriended", film che dura la bellezza di un'ora e sedici minuti, i registi sono riusciti a farmi pesare in maniera incredibile anche una così breve durata, aggiungendo scene inutili (basti pensare alla prima mezz'ora in cui non accade nulla) e senza nè capo nè coda.

Voto: 2

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