Forza Maggiore (2014)

Svezia 2014
Titolo Originale: Force Majeure
Regia: Ruben Östlund
Sceneggiatura: Ruben Östlund
Cast: Johannes Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren, Brady Corbet, Kristofer Hivju, Fanni Metelius, Karin Myrenberg
Durata: 119 minuti
Genere: Drammatico

La trama in breve: Durante una vacanza sulle Alpi Francesi, una famiglia svedese rimane coinvolta in una valanga, mentre pranza in un ristorante che dà direttamente verso le montagne. Fortunatamente la tragedia viene solo sfiorata e la valanga non coinvolge i clienti del ristorante, ma la fuga di Tomas, il padre di famiglia, mette in crisi la sua relazione con la moglie.

Sì sì, lo so, mi tocca ammetterlo, ogni tanto le cantonate le prendo anche io, ma sono orgoglioso di mostrarle ai miei lettori, quando queste si rivelano delle cantonate in positivo. Chi mi legge ogni giorno forse lo sa che, solamente una settimana fa, nel post dedicato alle uscite al cinema della settimana, avevo bollato "Forza maggiore" come una specie di survival movie, innanzitutto sbagliandomi completamente sul suo genere, in secondo luogo sul suo valore. D'altronde quella rubrica, c'è da precisarlo, è basata totalmente sui pregiudizi, ma se volete vedere come questo è cambiato da una settimana a oggi, vi consiglio di recuperarvi il post cliccando a questo link.

Ecco, ora che avete letto quelle due righe tanto esplicative su ciò che mi aspettavo dalla pellicola, sappiate che siamo da tutt'altra parte rispetto a quanto pensassi in precedenza. Ma tipo che quel commento è il Nadir e il film si trova allo Zenit, tanto per farvi capire. Innanzitutto il fatto che mi sbagliassi non può che essere per me una cosa positiva: è il modo che ha Dio per dimostrare a tutti che nemmeno io sono perfetto, ma soprattutto perchè mi sono goduto per davvero un film che è una discreta bomba. Il suo incedere d'altronde non è quello frenetico tipico del cinema americano, quanto più che altro un ritmo compassato, che si ferma spesso e volentieri a riflettere e a discutere.

E' normale vedere l'inizio del film e pensare, a tragedia sfiorata, che noi non ci saremmo mai comportati come il protagonista, prendendo baracca e burattini e lasciando la propria famiglia sotto una valanga pur di salvarsi la pelle. Eppure non siamo ipocriti, il film è quanto di più realistico ci possa essere sulla faccia della terra: esistono persone come Ebba, che si immolano pur di proteggere i propri figli, così come esistono persone come Tomas, che prendono e scappano. Come si fa a sapere di appartenere a una di queste due categorie? Non c'è nessun modo se non quello di trovarsi davanti alla cosa. Certo, a cuore calmo la coscienza dice determinate cose, ma poi... beh, non si sa!

Il problema è che lo scontro tra i due atteggiamenti, nella fattispecie di questa pellicola, rischia di rovinare irrimediabilmente una famiglia. Ed è proprio su ciò che si concentra l'intero film, fatto più che altro di dialoghi atti a riportare alla memoria l'accaduto e come i due protagonisti si siano comportati. Ma non sono solo i dialoghi a rendere magnificamente nel film, vi è anche una fotografia ben curata, immersa quasi interamente nel bianco delle nevi che spesso e volentieri utilizza anche schermate totalmente bianche per far immergere ancora di più lo spettatore nello scenario in cui si svolge la storia.

Voto: 8-

Commenti

  1. Sembra intrigante...
    Probabilmente non possiamo prevedere le nostre reazioni, chissà che non possa prevalere l'istinto di sopravvivenza anche su un amore molto grande? Però mi vien da dire che esiste un'amore che è continuo dono di sè, continuo e quotidiano... se uno ama così nel quotidiano ha buone probabilità di riuscirci anche nello straordinario forse. :-)

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  2. Anche a me ha stupito in positivo.
    Tra questo e Sils Maria, nonostante le odi, le montagne negli ultimi tempi mi stanno regalando delle soddisfazioni.
    Almeno a livello cinematografico. :)

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