Necropolis - La città dei morti (2014)

USA 2014
Titolo Originale: As Above So Below
Regia: John Eric Dowdle
Sceneggiatura: Drew Dowdle, John Eric Dowdle
Cast: Perdita Weeks, Ben Feldman, Edwin Hodge, François Civil, Marion Lambert, Ali Marhyar
Durata: 93 minuti
Genere: Horror

La trama in breve: Scarlett Marlowe, alla ricerca della Pietra filosofale di Flamel, assieme ad una squadra da lei stessa reclutata, si inoltra nella zona proibita delle catacombe di Parigi, nelle quali per lei e per tutto il suo team, incomincia un incubo senza fine.

Quando, a fine Agosto o inizio Settembre, uscì nelle sale questo film, non riuscii ad andare a vederlo, nonostante, come quasi ogni horror che esce nei cinema, volessi fortemente vederlo, mettendo da parte lo scetticismo che accompagna qualsiasi visione "da paura" degli ultimi tempi. Sì perchè diciamocelo, i film "de paura" ultimamente fanno molto più "ride'" che paura. "Necropolis - La città dei morti" poi aveva un gran difetto già in partenza, ovvero quello di appartenere a quel filone dei mockumentary che tanto odio e che tanto vengono abusati nell'ultimo periodo. Il motivo l'ho spiegato miliardi di volte: i primi due capitoli di "Rec" sono dei validissimi mockumentary, mentre i due esponenti più famosi del genere, "The Blair Witch Project" e la saga di "Paranormal Activity", li ritengo delle supercazzole molto mal riuscite.

Quando però inizia "Necropolis", la prima cosa che viene in mente, sentendo parlare di "Pietra filosofale di Flamel", è "Harry Potter e la pietra filosofale". E lì sì che la puzza di supercazzola si inizia a sentire da lontano due o tre miglia. E secondo me, una buona metà della pellicola è, introduzione alla vicenda a parte, piuttosto inutile. Diciamo che, prese le prime due o tre scene, eliminando una buona quarantina di minuti di pellicola parzialmente inutili e, grazie ad una difficilissima opera di montaggio, attaccando le tre scene iniziali all'ultima mezz'ora di film probabilmente sarebbe uscita una pellicola che avrei guardato più volentieri.

Invece, tra riprese fatte a mano e molto mosse in cunicoli appartenenti alle catacombe di Parigi, dialoghi e spiegoni troppo lunghi e una prima parte che fatica visibilmente a decollare, di interessante rimane l'ultima mezz'ora. Mentre fino a circa il sessantesimo minuto la tensione non la si sente quasi per nulla, ecco che negli ultimi trenta minuti il film cerca di salvarsi in corner mettendo in gioco tutto ciò che precedentemente avrebbe potuto mettere in gioco. Non che gli spaventi siano epocali o che la tensione sia qualcosa di palpabile, ma quanto meno lì si inizia ad intravedere un'idea di film horror. Secondo me per nulla originale, ma comunque un'idea.

La visione della pellicola si è dunque rivelata, al di sopra di ogni mio precedente sospetto, piuttosto insufficiente. Non basta dunque una mezz'ora finale buona a risollevare totalmente le sorti di un film che per un'ora buona è vittima di dialoghi piatti e delle solite riprese da falso documentario che spesso e volentieri fanno girare la testa. Non basta nemmeno pensare a quanto hai odiato "Harry Potter", primo collegamento che mi è venuto in mente guardando questo film, per sollevarlo. Continuo però a dire che, probabilmente, tolti i quaranta minuti centrali della vicenda, forse, un qualcosina di appena sufficiente lo si sarebbe potuto vedere.

Voto: 5

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