Under the Skin (2013)

Regno Unito, USA 2013
Titolo Originale: Under the Skin
Regia: Jonathan Glazer
Sceneggiatura: Walter Campbell, Jonathan Glazer
Cast: Scarlett Johansson, Paul Brannigan, Jessica Mance, Joe Szula, Krystof Hádek, Scott Dymond
Durata: 108 minuti
Genere: Fantascienza, Drammatico

La trama in breve: Laura è un'aliena scesa sulla Terra per conquistarla e estinguere l'umanità. Lo fa utilizzando il sesso, sua unica arma, attraverso il quale adesca gli umani per poi ucciderli dopo averli sottoposti a visioni oniriche. Dopo l'incontro con un uomo malato inizierà però ad interessarsi alle emozioni umane, provando addirittura ad iniiare ad imitarli nei loro comportamenti.

La fantascienza spesso e volentieri vive di trame ed espedienti narrativi autoimposti dal genere, un genere che spesso e volentieri può avere moltissime cose da dire, perchè infiniti sono i potenziali espedienti per creare un'opera di fantascienza di valore, ma che spessissimo si rifugia nella fantascienza d'azione, ovvero quei film che partono da un presupposto fantascientifico che potrebbe sconvolgere il mondo e poi si rivelano essere dei normali film d'azione con armi più evolute di quelle che conosciamo solitamente. Tra le altre cose questo è il secondo film di seguito che recensisco con protagonista Scarlett Johansson, anche se qui interpreta secondo me un ruolo ben superiore a quello di "Lucy", di cui ho parlato due giorni fa.

Il presupposto del film è molto molto semplice: Laura è un'aliena venuta sul nostro pianeta per conquistarlo e distruggere tutta l'umanità. Per farlo si avvale del sesso, arma con cui conduce tutti gli umani che incontra in un mondo onirico per poi ucciderli. Facile! Facile anche scegliere Scarlett Johansson per un ruolo del genere, d'altronde morire dopo aver fatto sesso con Scarlett Johansson, se proprio si deve morire, è un gran bel morire no? Comunque, se la trama vi pare semplice provate a guardare il film. E' una pellicola incomprensibile, difficilissima da leggere e comprendere in tutte le sue sfaccettature. E' un trip clamoroso, molto migliore di quello che si farebbe con una bella leccata di LSD.

La scelta di Jonathan Glazer, conosciuto più che altro per la regia di alcuni video musicali, è infatti quella di narrare una storia senza dare troppa rilevanza allo sviluppo della trama, ma parlando più che altro grazie alle sue immagini, grazie a delle visioni oniriche che ad un primo impatto possono sembrare pesanti ed incomprensibili, ma che alla fin fine si incastrano perfettamente, con una colonna sonora composta da Mica Levi avvolgente ed azzeccatissima. Il rischio di creare un film con lo stile dei videoclip musicali è dunque scampato. Si tratta sicuramente però di un film che spaccherà ed ha spaccato a metà il pubblico, tra chi lo ha apprezzato e chi lo ha odiato e schifato.

La lentezza con cui evolvono le situazioni in cui si trova la protagonista potrebbero far risultare il film un polpettone insopportabile eppure, almeno personalmente, devo dire che mi è abbastanz apiaciuto, nonostante qualche momento un po' noiosetto che comunque non inficia il buon risultato finale. L'ambientazione scozzese, che prima o poi una volta nella vita dovrò andare a visitare, contribuisce a creare nello spettatore una sensazione strana, che non saprei spiegare in maniera razionale, ma che mi ha lasciato, soprattutto nel finale, con una certa sensazione di amaro in bocca molto molto strana.

Voto: 7,5

Commenti

  1. Per me invece è stata una bella delusione. Ok, la Johansson è una gran topa, ma basare un film unicamente sulle sue zinne mi è sembrato un po' troppo...

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