DEL MEGLIO DEL NOSTRO MEGLIO - I MIGLIORI FILM DEL 2015 (POS. 30-21)

Dopo aver visto le posizioni della classifica dalla 40 alla 31, è ora di passare alla seconda parte, con i film che occupano le posizioni dalla 30 alla 21, film sicuramente validi che però non sono riusciti nell'impresa di meritarsi un posto nella top 20.



30 - Samba

Una pellicola che parla di integrazione razziale e della condizione degli immigrati nella Francia di questo decennio. Forse non il momento migliore per parlare di un argomento del genere, ma sicuramente una visione che sa offrire qualche interessante spunto di riflessione.


Top: Le interpretazioni di Omar Sy e di Charlotte Gainsbourg; raramente si è parlato di immigrazione nel modo in cui lo fa questo film.
Down: A volte si ha l'impressione che la pellicola non riesca ad andare particolarmente a fondo, nè con il messaggio che vuole mandare, nè con i contenuti.



29 - Youth - La giovinezza

Gli italiani presenti in classifica quest'anno sono tanti, ma stavolta tocca ad una pellicola italiana con cast internazionale. Paolo Sorrentino al solito ci regala una visione elegantissima e pregna di simbolismi, in grado di trasportarci in un suo mondo fatto di immagini altamente evocative. Che poi è sia il suo più grande pregio, sia il suo più gran difetto.


Top: Le immagini sono come al solito spettacolari e la regia sempre molto raffinata.
Down: Questa volta non ci sono proprio arrivato al messaggio che voleva mandare Sorrentino; talvolta la narrazione è lenta ed estenuante.



28 - Mia madre

Altro film italiano, diretto da uno dei registi nostrani più discussi negli ultimi anni. Un film che è un'omaggio nemmeno troppo velatamente autobiografico alla madre del regista, che riesce a parlare della malattia di un parente e della condizione di chi si trova accanto a lui. Non si perde nemmeno l'occasione per parlare della regia e del rapporto tra regista e attori, in discorsi cinematografici che a volte vanno oltre a ciò che vede lo spettatore.


Top: La narrazione procede in maniera intrigante e spesso ci si lascia andare alle emozioni; non si perde l'occasione per parlare di cinema all'interno della pellicola.
Down: Nanni Moretti ha una voce che sembra che stia facendo il maestrino e, bene o male, è una delle cose che mi piace meno di lui.



27 - La famiglia Beliér

Una commedia familiare proveniente dalla Francia che riesce, come sono soliti i francesi, a parlare di argomenti scomodi in una maniera altamente interessante. La protagonista del film, dotata di una voce straordinaria in una famiglia di sordi, è veramente brava nel suo ruolo.


Top: La protagonista, interpretata da una bravissima Louane Emera è simpatica e tenerissima; si parla di sordità in maniera per nulla pesante.
Down: La locandina prometteva un film che facesse star bene: a molti è successo, io ho provato un'immensa malinconia invece.



26 - Il racconto dei racconti

Dall'illeggibile raccolta di novelle di Giambattista Basile, Matteo Garrone riunisce un cast di caratura internazionale in una pellicola magica e con qualche storia davvero interessante.


Top: Dei tre film italiani candidati alla Palma d'Oro a Cannes questo è stato il mio preferito.
Down: Non è ben chiaro il collegamento tra le tre storie che vengono narrate.



25 - The Imitation Game

Da ingegnere informatico non avrei mai potuto escludere "The Imitation Game" dalla mia classifica: il personaggio di Alan Turing; per quanto ancora non abbia ben compreso come funzionano le sue teorie, è di estremo interesse per quel che riguarda i miei studi. Tanto più che il personaggio, interpretato da uno straordinario Benedict Cumberbatch, è stato uno dei più controversi dello scorso secolo.


Top: Il ritratto di Alan Turing che ci viene mostrato è fedele a quella che è la sua biografia e i suoi lavori.
Down: Nonostante la pellicola sia ben strutturata e ben curata, tutto mi è parso piuttosto convenzionale, senza il desiderio di voler sperimentare qualcosa di nuovo a livello cinematografico.



24 - Vizio di forma

Paul Thomas Anderson ritorna alla regia dopo l'ottimo The Master e ancora una volta lo fa con Joaquin Phoeniz come protagonista. La storia di questo detective tossicodipendente ci viene narrata con la consueta eleganza tipica del regista... ma vai a capire cosa volesse dire allo spettatore!


Top: La storia, nonostante i ritmi piuttosto lenti, coinvolge ed è mantenuta con una certa eleganza stilistica.
Down: Non si capisce quasi nulla, questo film è un trip clamoroso!



23 - Crimson Peak

Horror gotico diretto da Guillermo del Toro, con due protagonisti del calibro di Tom Hiddleston e Jessica Chastain. La storia, nonostante proceda in modo piuttosto convenzionale per quelli che sono i canoni del genere, ci mette davanti a delle immagini davvero molto belle e alle interpretazioni dei protagonisti, a cui si aggiunge Mia Wasikowska, davvero di alto livello.


Top: Interpretazioni e immagini sono davvero di alto livello.
Down: La trama è fin troppo convenzionale e non aggiunge molto di nuovo a questo genere cinematografico



22 - The Walk

Il regista Robert Zemeckis ci parla della storia di Philippe Petit, in grado di attraversare la cima delle Torri Gemelle sospeso su una fune. L'interpretazione di Joseph Gordon-Levitt, così come l'espediente di utilizzare lui stesso come narratore, m è piaciuta davvero molto.


Top: L'interpretazione di Gordon-Levitt; un film sicuramente molto emozionale.
Down: Zemeckis cade un po' nel buonismo e nel sentimentalismo facilone.



21 - Musarañas

Tra le maggiori sorprese della scorsa annata abbiamo questo horror spagnolo che ci mette davanti ad una protagonista affetta da agorafobia, interpretata dall'ottima Macarena Gòmez, con una trama che si ispira, nemmeno troppo velatamente, a "Misery non deve morire", in grado però di aggiungere quel tocco di originalità.


Top: Le sorelle protagoniste sono eccellenti; il padre delle protagoniste - presente solo in ricordi e visioni -, interpretato da un Luis Tosàr in ottima forma; si possono fare horror validi anche in uno spazio ristretto come un bilocale.
Down: Il protagonista maschile, interpretato da Hugo Silva, non mi ha particolarmente convinto.

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