Il ponte delle spie (2015)

USA 2015
Titolo Originale: Bridge of Spies
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Matt Charman, Joel ed Ethan Coen
Cast: Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda, Austin Stowell, Scott Shepherd, Jesse Plemons, Domenick Lombardozzi, Sebastian Koch, Eve Hewson, Will Rogers, Dakin Matthews, Michael Gaston, Mikhail Gorevoy, Peter McRobbie, Stephen Kunken, Joshua Harto, Billy Magnussen, Burghart Klaußner, David Wilson Barnes, John Rue, Petra Maria Cammin, Jillian Lebling, Noah Schnapp
Durata: 141 minuti
Genere: Drammatico, Storico

Sinceramente a questo giro Steven Spielberg non mi dava enorme fiducia con la sua nuova uscita cinematografica: un regista che stimo abbastanza, soprattutto per suoi lavori datati come "Duel", "Lo squalo" o "E.T.", mentre negli ultimi anni sembra andare in maniera abbastanza altalenante, tra film fatti per accontentare le major cinematografiche e sceneggiature che poche volte vanno oltre al famoso compitino. Se in tal senso "War Horse" era stato pessimo, il successivo "Lincoln" si era fatto apprezzare più che altro per la tematica importante, per il ritratto di un grande uomo e per l'interpretazione di Daniel Day Lewis che grazie a quel film aveva vinto l'ennesimo Oscar come miglior attore protagonista. Anche questa volta Spielberg ci mette sullo schermo una storia importante, che magari qui in Italia non tutti conoscono - me compreso fino al momento in cui ho iniziato a sentir parlare del film, ambientata nel periodo della Guerra Fredda.

Nella pellicola in questione viene narrata dal punto di vista dell'avvocato James B. Donovan, interpretato da Tom Hanks, la crisi degli U-2 - che chiaramente fanno pensare al gruppo musicale irlandese, ma in realtà sono aerei spia -, a partire dall'assegnazione della difesa di Rudolf Abel, sospettato di essere una spia russa, fino all'affrontare la negoziazione per il rilascio della spia americana Francis Gary Powers, catturata in territorio sovietico. Nel corso della pellicola vediamo prima le difficoltà affrontate dall'avvocato per la difesa di Abel, una difesa che doveva essere più che altro di facciata, per far vedere ai sovietici che la giustizia americana veniva garantita a chiunque, e in secondo luogo le trattative per il rilascio di Powers, rese possibili dall'idea dello stesso avvocato di non far condannare a morte Abel.

Storie di questo tipo, che affrontano temi storici importanti, solitamente mi soddisfano in maniera particolare. Il periodo della Guerra Fredda è sempre stato per me un periodo storico di interesse - visto più che altro da appassionato, ma senza mai approfondire troppo - e sicuramente fascinoso per la creazione di film o storie ambientate al suo interno. Quando poi nei film si narra la storia vera, per quel che mi riguarda, è ancora meglio. Purtroppo però "Il ponte delle spie" non riesce a rispettare quelle che erano le mie aspettative: innanzitutto la scelta di narrare la storia quasi esclusivamente dal punto di vista dell'avvocato Donovan fa perdere un po' il senso degli eventi, come ad esempio il fatto che gli americani a un certo punto furono costretti a confessare la presenza di una spia sul suolo sovietico, mentre pensavano che Powers fosse morto in seguito all'abbattimento dell'aereo. Una situazione che nella realtà fu causa di grande imbarazzo per il governo statunitense qui viene abbastanza travisata, facendo quasi intendere che il governo non ne fosse stato particolarmente toccato.

In secondo luogo andiamo a toccare la famosa questione del compitino. Purtroppo "Il ponte delle spie" è un film che mi è parso piuttosto anonimo, sia dal punto di vista registico, sia dal punto di vista recitativo. Dire che Steven Spielberg abbia smesso di saper girare è da pazzi e sarebbe una cosa falsissima, dato che qui qualche sequenza interessante la regala, così come è bravo a creare l'atmosfera di tensione che si respirava tra le due grandi potenze impegnate nella Guerra Fredda, ma entrambe le cose non bastano di certo per elevare il film sopra la media. In secondo luogo mi è sembrato che si calcasse un po' troppo la mano sulla performance di Tom Hanks, che qui mi è parso ben lontano dai suoi momenti migliori purtroppo. Per quanto non mi aspettassi moltissimo da "Il ponte delle spie" posso dire di essere rimasto piuttosto deluso dalla pellicola, che non sa coinvolgere come dovrebbe e sembra fatta in maniera piuttosto svogliata.

Voto: 5

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