Whiplash (2014)

USA 2014
Titolo Originale: Whiplash
Regia: Damien Chazelle
Sceneggiatuira: Damien Chazelle
Cast: Miles Teller, J. K. Simmons, Melissa Benoist, Austin Stowell, Paul Reiser, Jayson Blair
Durata: 105 minuti
Genere: Drammatico, Musicale

La trama in breve: Andrew Neyman è un ragazzo che sogna di diventare un grandissimo batterista. La conoscenza con il direttore d'orchestra Fletcher gli consentirà di tirare fuori gli attributi e di far vivere in lui uno spietato spirito di competizione con gli altri batteristi della sua orchestra.

La batteria è uno strumento che moderatamente mi piace, ma che però mai mi sono sognato di poter suonare. D'altronde da quando ho iniziato ad appassionarmi alla musica non è mai stata tanto la parte strumentale ad attirare la mia attenzione, quanto più che altro la parte vocale. Comunque la batteria posso tranquillamente dire che, anche quando la ascolto in assoli o cose del genere è uno di quegli strumenti che mi emoziona di più, vedo al suo interno uno scarico perfetto per le emozioni di chi la suona e anche, perchè no, di chi la ascolta. "Whiplash" è un film che parla di un batterista, uno di quelli giovani che non sanno nemmeno di avere un talento particolare. "Whiplash" è anche un film che parla di un'orchestra che deve affrontare una competizione suonando una serie di brani jazz. "Whiplash", soprattutto, parla del direttore di questa orchestra, un personaggio sopra le righe in tutti i sensi, amante della musica e che la conosce molto profondamente.

Il ruolo di Fletcher ha dato a J.K. Simmons un Golden Globe come miglior attore non protagonista per me finora meritatissimo (devo vedere ancora qualcuno di quelli in gara) e si candida prepotentemente anche per la vittoria dell'Oscar, sempre come miglior attore non protagonista. Ed è proprio su di lui che si fonda buona parte dell'interesse di questo film: i suoi metodi non saranno certo quelli più convenzionali o ortodossi, ma egli, si vede, ama il suo lavoro, ama la musica e tutto ciò che le ruota attorno e pensa fermamente che il suo metodo sia il migliore. In uno dei dialoghi più belli del film veniamo anche a conoscenza delle motivazioni che lo spingono a rapportarsi così con il suo insegnamento: questi metodi spingono chi ha le palle ed è veramente bravo a mostrare il proprio valore, hanno però di contro il fatto di mettere a disagio, per usare un eufemismo, chi è meno propenso a tirar fuori gli attributi.

Il protagonista Andrew Neyman, interpretato da un comunque buono Miles Teller, è una di quelle persone: ha due palle grandi come una casa, suona la batteria in maniera spettacolare, ma non lo sa. Non sa di avere due coglioni enormi e soprattutto non ha ancora la consapevolezza di poter fare dei numeri clamorosi con il suo strumento. Tutto il film è improntato su di lui che ottiene consapevolezza dei suoi mezzi, anche e soprattutto quando questa consapevolezza va oltre, portandolo a mancare di rispetto ai suoi colleghi pur di ottenere un posto di rilievo nello spettacolo organizzato da Fletcher.

Se, come dice lo stesso Fletcher, le parole inglesi "good work" sono la rovina dei giovani musicisti, io allora dovrò usare lo stesso metro di giudizio per il film, anche se probabilmente non ne sono capace. La nomina all'Oscar come miglior montaggio tra le altre cose è qualcosa di meritatissimo, dato che la regia è spaventosamente intrigante, soprattutto nella concitatissima scena finale che si rivela essere un capolavoro di tensione, con la telecamera che si barcamena nell'inquadrare il protagonista da ogni possibile angolazione, qualcosa di veramente pazzesco.

Pregi:
  • J.K. Simmons e Miles Teller sono un'ottima accoppiata sullo schermo, con il primo che potrebbe andare dritto dritto verso l'Oscar come miglior attore non protagonista;
  • Nonostante non sia un amante del jazz, ho trovato il comparto musicale molto accattivante;
  • Regia e montaggio clamorosi;
  • Un finale che può dare l'impressione di essere una troncatura netta si rivela invece la perfetta conclusione, quasi un'apoteosi.
Difetti:
  • La pellicola si regge troppo su J.K. Simmons, anche se lui il suo lavoro lo fa proprio benissimo.
Voto: 9

Commenti

  1. Ne state parlando tutti benissimo, quindi dovrò vederlo. oltre che per l'omonimia con una canzone dei Metallica :)

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    1. E' anche il titolo di un brano jazz, quella dei Metallica sinceramente non l'ho mai sentita...

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