MIKE NICHOLS TRIBUTE DAY - "Il laureato" (1967)

Sono passati ormai quasi due mesi dalla morte di Mike Nichols, un grandissimo regista che però, personalmente, non ho mai avuto modo di approfondire, tant'è che nemmeno il film che andrò a recensire oggi, uno deip iù grandi cult della storia del cinema, lo avevo visto prima di partecipare alla celebrazione organizzata dall'ormai solito gruppetto di blogger. Stavolta però su queste pagine ci sarà un ospite, ovvero l'Onironauta del blog "Onironauta Idiosincratico" (che un giorno capirò cosa diavolo vuol dire): la scelta dello stesso film per celebrare il regista ci ha fatto parlare, e molto, sulla pellicola, motivo per cui abbiamo deciso di riportarvi, pari pari, la nostra discussione-recensione avvenuta su un famoso social network! La prima mokureview (recensione mockumentary) della storia!!!


Prima di partecipare a questo tributo ho dato uno sguardo alla filmografia di Mike Nichols, accorgendomi di essere quasi del tutto ignorante riguardo la sua produzione cinematografica. Quando ho visto “Il laureato” ho pensato che, all’età di 24 anni, ancora non avevo visto questo grandissimo cult. La cosa strana è che lo conoscevo prevalentemente per la colonna sonora di Simon & Garfunkel, come penso tutti quelli della nostra generazione. Tu, invece, lo avevi già visto?

Io lo avevo visto, credo 16enne o giù di lì, soprattutto per la colonna sonora (subito dopo aver scoperto i Simon&Garfunkel che avevano scritto l’originale di “Scarborough Fair” di Branduardi); da quel momento l’ho rivisto un paio di volte: tra amici e beccandolo per sbaglio in tv. Della filmografia del buon Mike credo di non aver visto altro, tranne Closer, anch’esso per sbaglio in tv una sera insonne d’estate. Oltre alla colonna sonora, e alla partecipazione di Hoffman (qui nella sua interpretazione secondo me, a parte la pubblicità dell’Abruzzo) troviamo le meravigliose Katarine Ross e Anne Bancroft che interpretano la coppia madre-figlia più potente, sessualmente parlando, dell’intera storia del cinema, sei d’accordo?


Guarda, quella coppia è qualcosa di clamoroso. Entrambe affascinanti, ma con un fascino diverso l'una dall'altra. La madre sembra quasi esercitare su Benjamin il fascino del proibito, mentre la figlia ha una bellezza, soprattutto dal punto di vista interiore, molto piú "pura" rispetto a sua madre. È quasi come la famosa differenza sesso-ammmore (con piú emme possibili), per come ho visto io la cosa.

Ma di certo il buon Benjamin è un fortunello, prima la mamma e poi la figlia, con una un rapporto carnale e con l’altra un rapporto dolce e amorevole, entrambe su un’Alfa Duetto che negli USA non sapevano manco cosa fosse, un piccolo gioiellino italiano rosso che sfreccia in mezzo ai bolidi americani come Ben: quasi fregandosene, andando dritto al punto. L’amore (con una sola emme) è quello che spinge e fa muovere tutto, e alla fine oltre al protagonista anche i suoi se ne fregano della laurea e della carriera, più interessati all’evolversi della sua vita sentimental-amorosa. Quello che fa Ben con Elaine è amore perseverante o stalking?

Innanzitutto non iniziamo a parlare di automobili sennò mi addormento. Secondo me quello che fa Benjamin con Elaine è amore sul serio, ben lontano dall'essere considerabile come stalking. La cosa che fa riflettere veramente è il fatto che all'inizio lui questo amore non lo volesse, anche perchè invischiato in una situazione piuttosto imbarazzante. La madre  lo manovra, suo padre invece lo vuole con Elaine e non si sa nemmeno bene per quale motivo. Lui invece vuole stare tranquillo, pur sapendo che la sua tranquillità sarebbe temporanea. Prima o poi dovrà trovarsi un lavoro anche se lui non ha intenzione di farlo...

Ma come ti addormenti? VERGOGNATI! Comunque si, anche io considero quel che fa Ben come amore e non come stalking, anche se spostando il film ad oggi non credo tutti concordino con noi due. Il  vero problema è l’impotenza e la svogliatezza di Ben, che si trova coinvolto, suo malgrado, nella relazione con la signora Robinson, che poi gli vieta di veder la figlia e alla fine lo insulta pure al matrimonio. Posso anche condividere il pensiero della signora rispetto al rapporto tra figlia e amante, ma la colpa è solo sua, è stata lei a volerlo, è stata lei a prenderlo e portarselo a letto, quindi potrebbe anche farsi un carro di ca..voletti suoi e piangersene le conseguenze.

Giusto. Ma il problema potrebbe anche essere la sua inettitudine. Con una capacità di giudizio "normale" lui non sarebbe andato con la moglie di un amico di famiglia. È una personalità facilmente influenzabile, molto facilmente influenzabile. La maggior parte delle sue azioni nel corso della pellicola sono volte all'obiettivo di non crearsi dei problemi. Manifesta però una certa insofferenza verso il padre, ma nonostante tutto non prende quasi mai una decisione che sia completamente SUA. È appunto, l'amore per Elaine a smuoverlo sul serio. Alla fine il film, del ‘67 se non sbaglio, in qualche modo anticipa, anche se vagamente, i sentimenti che poi hanno contraddistinto l'intero ‘68 (sappi che in storia sono abbastanza ignorante)

Esatto, lui è un pupazzo nelle mani di chiunque, un pupazzo molto fortunato, ma pur sempre pupazzo. Per questo credo che il film incarni molto bene il ‘68 e, soprattutto lo spirito che pervadeva gli animi in quel periodo, seppur sia stato girato un anno prima (già nell’ambiente artistico ci sarà stato fermento) rappresentando la voglia di emanciparsi dalla famiglia dei giovani dell’epoca, stanchi ormai di seguire le orme paterne o le indicazioni familiari. Ovviamente qui si parla di un ‘68 molto borghese, che nulla ha a che vedere con le piazze, gli studenti e gli operai, ma che comunque rappresenta un’evoluzione della società moderna verso quella contemporanea.


La regia di Nichols come ti è sembrata? Io, soprattutto nelle prime scene, l'ho trovata molto intrigante. Già solo la sequenza iniziale è magnifica!

I titoli di testa son geniali: raccontano già com’è il protagonista, facendoci vedere le sue interazioni, o meglio le sue non-interazioni, col mondo circostante, la sua inettitudine, e al contempo, tramite le inquadrature, abbiamo lo spazio per poterci mettere i titoli; da Oscar! Per il resto la regia è intrigante, credo tu abbia trovato la parola giusta; la regia è serena, calma, senza scossoni o niente di simile, anche alla fine, quando Ben insegue la sua Elaine, il montaggio è lento, segue i personaggi, fa capire cosa fanno e come lo fanno, senza correre né far venire attacchi epilettici allo spettatore.

Si infatti, quella è stata proprio una cosa che ho apprezzato molto, così come altre cose: d’altronde il ritratto del personaggio di Benjamin e di tutto il contesto in cui si trova è disegnato egregiamente. Ho appena capito che potremmo stare qui ore a discutere, o addirittura giorni! D’altronde ci sarà un motivo se “Il laureato” è anche uno dei film più citati in altre opere. Hai presente la puntata dei Simpson in cui il nonno vuole sposare la madre di Marge?

Se cominciamo coi Simpson non finiamo più davvero: in OGNI puntata c’è un riferimento cinefilo, alcune volte più marcato (come la meravigliosa sigla diretta da Guillermone o quella dedicata a Kubrick) a volte più “delicato” con citazioni che solo in pochi possono notare.
Io credo di aver esaurito gli argomenti di conversazione, o meglio ce ne son altri (dalle scene di sesso, agli appuntamenti tra Ben e Eleine, passando per la croce brandita da Ben per placare gli animi) ma credo che abbiamo detto già abbastanza e rischieremmo di allungare inutilmente il brodo. A te l’onore dei saluti...

La nostra recensione mockumentary è finita. Arrivederci a tutti! Ringrazio l’Onironauta per la bella discussione avuta! Tu un voto al film non glielo dai?

No no, niente voti...solitamente adotto il concetto “se finisce sul mio blog vuol dire che lo consiglio, per un qualsiasi motivo...quindi vedetelo e commentate!

USA 1967
Titolo Originale: The Graduate
Regia: Mike Nichols
Sceneggiatura: Buck Henry, Calder Willingham
Cast: Dustin Hoffman, Anne Bancroft, Katharine Ross, Brian Avery, Murray Hamilton, Marion Lorne, William Daniels, Elizabeth Wilson, Walter Brooke, Norman Fell, Elisabeth Fraser
Durata: 105 minuti
Genere: Commedia, Drammatico

Voto: 9

Partecipano alla rassegna anche i seguenti blog. Cliccando sul link troverete la corrispondente recensione!

Onironauta Idiosincratico - The graduate
Babol - Chi ha paura di virginia wolf?
Denny B - Closer
Recensioni Ribelli - Closer
Marco Goi - La Guerra di Charlie Wilson
White Russian - Silkwood 

La fabbrica dei sogni - Una donna in carriera
Director's Cult - Wit, la forza della mente 
Montecristo - Angels in America
Mari's Red Room - Wolf la belva è fuori

Commenti

  1. complimenti a te e all'onironauta (spero di averlo scritto giusto) per la mokureview!

    per quanto riguarda il film è mitico in tutto e per tutto.
    l'unica cosa che mi frena dall'amarlo al 100% e dustin hoffman che, per quanto azzeccato nella parte, è un attore con cui non sono mai riuscito a entrare in empatia. per il resto grande, soprattutto l'accoppiata madre-figlia :)

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    1. grazie ^_^

      quanta invidia per il buon dustin che segue la regola della maniglia!!!

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  2. Mi avete citato anche i Simpson, quindi doppia stima ad entrambi!
    (il film invece mi manca. Orrore e vergogna)

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    1. doppio grazie e corri a recuperarlo...magari su un duetto coi simon&garfunkel di sottofondo

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  3. Un cult assoluto e intramontabile. E la scena finale è una delle più belle della storia del cinema (in questo "Il laureato" potrebbe essere considerato una sorta di prequel di "Kramer contro Kramer").

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  4. questo tipo di film rimarrà sempre e comunque, qualunque cosa accada...

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  5. Lo vidi alle medie, quindi ricordo pochissimo. Devo recuperarlo.

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  6. Il finale... quanto è amaro.
    Lo adoro è un film unico!

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  7. Che bella rece doppia, complimenti! Regia tranquilla insomma, ti è sfuggito la zoomata sulle 'bocce' della signora Robinson? ;-)

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