The Social Network (2010)

USA 2010
Titolo Originale: The Social Network
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: Aaron Sorkin
Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Armie Hammer, Max Minghella:, Brenda Song, Rashida Jones, Joseph Mazzello, Emma Fitzpatrick, Rooney Mara, Malese Jow
Durata: 121 minuti
Genere: Commedia, Biografico

La trama in breve: La storia della creazione del popolarissimo social network Facebook da parte di Mark Zuckerberg e dei problemi legali che ha dovuto affrontare in seguito alla pubblicazione.

Non so bene il motivo per cui mi sono accinto a guardare "The Social Network" solo qualche giorno fa, fatto sta che sono almeno quattro anni che ne rimando la visione, nonostante le critiche positivissime e il personaggio di Zuckerberg, il creatore di Facebook, quanto mai interessante essendo forse, e penso di non esagerare, l'uomo del decennio. Poi probabilmente tra qualche tempo arriverà qualcun altro a scalzarlo, ma il suo patrimonio ultramiliardario a solo trent'anni lo rendono forse il più importante imprenditore di sempre.

Un film che parla dunque della storia di come quest'uomo sia arrivato a creare Facebook e delle beghe legali che ne sono derivate dalla creazione del famoso social network non poteva che essere quattro anni fa un successo gigantesco e così infatti è stato. E per realizzare questo film si è deciso di prendere quello che è uno dei maestri del thriller moderno, quale il David Fincher regista di "Seven", "Fight Club" e "Zodiac" e a sceneggiare il tutto Aaron Sorkin, che con la serie Tv "The Newsroom" è diventato uno dei miei dialoghisti preferiti (Sorkin è salito alla ribalta anche grazie a "West Wing", ma io non l'ho mai visto quindi non posso esprimermi).

La pellicola si barcamena tra flashback con delle distanze temporali piuttosto ristrette, narrandoci da una parte le idee alla base della creazione di Facebook, mentre dall'altra le indagini e le cause legali che hanno coinvolto Zuckerberg subito dopo la pubblicazione di Facebook. Fondamentalmente la storia della tecnologia e soprattutto quella dell'informatica ci insegnano che davvero in pochi hanno avuto successo senza rubare delle idee agli altri: fu così anche per Bill Gates con Steve Jobs e così è stato per Zuckerberg, che vede nell'idea di due suoi colleghi di Harvard un ottimo potenziale tale da portare quello che doveva essere un social network su base universitaria a diventare in pochissimo tempo una macchina da soldi in grado di catturare centinaia di milioni di iscritti. Alla fine vince chi ha l'audacia e la capacità di prendere le proprie idee, migliorare quelle degli altri ed essere il primo a pubblicare il tutto in rete. E da quel momento in poi arrivano i soldi. Tanti, tantissimi soldi. Prima grazie ad Eduardo Saverin, poi grazie a Sean Parker, l'inventore di Napster.

I tre attori principali della vicenda sono proprio loro, con Zuckerberg interpretato da un ottimo Jesse Eisenberg, Saverin interpretato dall'Andrew Garfield che un paio di anni dopo vedremo in "The Amazing Spider-Man" (ora nelle sale con il secondo capitolo della saga), mentre Parker interpretato da Justin Timberlake. Il punto focale del film sta secondo me nel dualismo tra i due inventori, quasi a testimoniare una specie di passaggio di consegne tra Parker, in grado di attuare una discussissima condivisione musicale col programma da lui creato, e Zuckerberg, che con Facebook amplifica all'inverosimile il concetto di curiosità: la gente è spinta a iscriversi a Facebook perchè lo hanno tutti gli altri e vogliono sapere cosa fanno o pensano i loro amici. E' così che è avvenuto il vero e proprio boom mondiale attorno al 2008 (io mi sono iscritto in quell'anno guarda caso) ed è per questo che la gente è spinta ad iscriversi. Tuttora tra le altre cose sono moltissimi i miglioramenti che vengono messi in atto, talvolta grandi, altre volte piccoli ed impercettibili, nella piattaforma. E Facebook è uno dei social più imitati, anche da Google, è inutile negarlo (e fu così che Google decise di cancellare il mio bellissimo blog e di venirmi a cercare a casa con squadre armate). Gli altri copiano Facebook e Facebook talvolta scopiazza gli altri: è così che si migliora la piattaforma. E' così che Zuckerberg ha sfondato per davvero.

Voto: 9

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