Prossima fermata: Fruitvale Station (2013)

USA 2013
Titolo Originale: Fruitvale Station
Regia: Ryan Coogler
Sceneggiatura: Ryan Coogler
Cast: Michael B. Jordan, Melonie Diaz, Kevin Durand, Chad Michael Murray, Ahna O'Reilly, Octavia Spencer, Tristan Wilds, Trestin George, Destiny Ekwueme, Bianca Rodriguez, Thomas Wright, Kenny Griffin, Julian Keyes, Marjorie Shears, Maya Tapia, Jemal McNeil, Steven Craig Johnson, Victor Toman, Joey Oglesby, Herman Tsui, Darren Bridgett, Nassir Zughayer
Durata: 85 minuti
Genere: Drammatico

La trama in breve: Il film parla dell'ultimo giorno di vita di Oscar Grant, ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto alla fermata della metropolitana di Fruitvale.

Succede ogni anno che i film indipendenti presentati al Sundance Festival arrivino in Italia con un considerevolissimo ritardo e portandosi dietro una certa curiositá di fondo, dato che la maggior parte di essi sono diretti da registi esordienti o quasi, che peró hanno saputo dire la loro. Oltre ad essere premiato al Sundance da critica e pubblico, il film in questione é anche passato da Cannes.e.in altri festival in giro per l'Europa, racimolando spesso critiche abbastanza positive.

Il film, che racconta le ultime ore di vita di Oscar Grant, prima di venire ucciso durante un controllo da un poliziotto che perde la testa, risulta diverso da come me lo aspettavo, ma diverso in meglio. Nel senso che lo spettatore disinformato (come lo ero io prima di vedere il film) potrebbe pensare ad un semplice film di denuncia contro una delle tantissime tragedie simili che si verificano ai danni della popolazione di colore a causa del carattere piuttosto fumantino di moltissimi poliziotti americani. Invece é piú di questo, anzi, la vicenda che sembra essere quella principale é abbastanza relegata ad un finale che non pare nemmeno critico né rabbioso da parte del regista, quanto piú che altro documentativo.

Il film é una comune storia di vita, la vita di uno dei tanti, con le sue naturali complicazioni dovute al dover cercare un lavoro, a dover mantenere la propria famiglia. La vita non facile di una giovane persona, che verrá spezzata in modo assurdo in un finale che gli spettatori conoscono sin dall'inizio.
Dal punto di vista registico non si segnala di certo per il suo mettere in mostra tecniche di ripresa innovative o quant'altro, ma é una regia che si limita a seguire per bene gli eventi che vuole narrare, con l'interessante idea di mettere in sovraimpressione orario e testo di ogni messaggio ricevuto dai protagonisti. Non una cosa trascendentale, ma io, sinceramente non avevo mai visto fare questa cosa.

Michael B. Jordan, quasi omonimo di uno sconosciuto giocatore di basket, se la cava molto bene nella sua parte, aiutato da un cast che non sarà certo composto da prime scelte assolute della cinematografia mondiale, ma che sa tranquillamente stare sulla scena senza mai sfigurare.

Voto: 7,5


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