Homeland

Dopo 8 anni di prigionia tra l'Afghanistan e l'Iraq, un marine americano viene ritrovato vivo, dopo che le sue tracce erano state perse da anni e lo davano ormai tutti per morto. Tornato a casa dovrà fare i conti con la ricostruzione della sua vita e con un agente della CIA, che crede fermamente che egli sia passato al nemico.

Questa la trama di una delle serie migliori dell'anno passato. Una trama apparentemente difficile, per i temi che tratta, per come li tratta. Una serie drammatica coi fiocchi insomma. Le indagini vengono eseguiti anche con metodi poco ortodossi e man mano che la serie procede si ha questa incessante alternanza tra la vita di Nick Brody nel 2011 e il suo passato durante il sequestro del più pericoloso terrorista di Al Qaeda, Abu Nazir, sul quale si scoprirà pian piano che il buon marine qualche bugia ce l'ha detta.

Una serie post morte di Bin Laden ch fa vedere abbastanza bene come in America si pensi ancora a quel famigerato 11 settembre, che fa vedere molto molto bene come questa specie di paranoia può avere un certo fondamento. In tutto questo aggiungiamoci che nessuno sa che la protagonista è affetta da disturbi bipolari che la portano anche alla paranoia e abbiamo tutti gli ingredienti per una serie quasi perfetta!

Infatti pian piano durante gli episodi si scoprirà facilmente che tra inganni e macchinazioni Brody è realmente passato al nemico e progetta un attentato contro il vicepresidente degli USA. Ma il finale di stagione lascia aperti nuovi ed imprevedibili risvolti che per chi ha amato questa serie è dovere non lasciarsi sfuggire quando inizierà la prossima stagione!

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